giornata di analisi e dibattito attorno a un nodo della riflessione del
movimento delle donne, quello della relazione tra lavoro produttivo e
lavoro riproduttivo.
La mondializzazione liberale si appoggia sulla divisione sessuale del lavoro.
Nonostante non sia mai stata identificata dagli economisti classici nè
dai loro critici più radicali (come Marx), la divisione sessuale del
lavoro è stata utilizzata dal capitalismo a partire dalla sua nascita in Europa.
Il contributo delle donne alla soddisfazione dei bisogni collettivi, in ciò che concerne la riproduzione, il lavoro domestico, l’educazione dei figli, e la cura ai malati o alle persone anziane è sempre ignorato dalle teorie neo-liberali dominanti.
Questa
forma di lavoro gratuito ed invisibile è invece indispensabile al
funzionamento dell’economia, che si libera così dei costi di
riproduzione e di mantenimento della forza lavoro.
Interverranno:
Nadia Demond, coordinatrice della Marcia Mondiale delle Donne
Gloria Malaspina, già assessora provinciale alle politiche del lavoro
Sabrina Marchetti, ricercatrice, Graduate Gender Programma, Università di Utrecht
L’iniziativa è promossa e realizzata dal collettivo femminista universitario Le Facinorosse ed è aperta a tutte e tutti.
Vi aspettiamo!
Aula 16
Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma 3
Via Ostiense 234-236 (metro Marconi)
Ecco
tutto. La libertà intellettuale dipende da cose materiali. La poesia
dipende dalla libertà intellettuale. E le donne sono state sempre
povere, non soltanto in questi duecento anni, ma dagli inizi dei tempi.
V. Woolf